(Lucca, 30 ottobre 1911 – Roma, 29 aprile 1993)
È il fondo librario più importante, acquisito direttamente dalla famiglia. Comprende tutta la biblioteca lasciata dallo scrittore al momento della scomparsa: circa 1.500 volumi, per metà dedicati, che testimoniano il suo percorso letterario fin dagli esordi. Gli amici toscani Arrigo Benedetti e Mario Tobino sono presenti in toto, dalle prime, rarissime plaquettes degli anni Trenta fino alla produzione in grande serie di Mondadori. Molto ben rappresentati i poeti (Betocchi, Gatto, Ungaretti) e soprattutto i narratori. L’intero fondo ha una catalogazione a parte, dove sono riprodotte di tutte le dediche. Oltre ai libri, di lui conserviamo anche una tavolozza con la quale dipingeva: come tanti altri scrittori della sua generazione – Eugenio Montale e Carlo Levi, per citare due nomi – aveva la consuetudine di dilettarsi anche con il disegno e la pittura, abitudine che oggi ci pare non più così comune.